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(english / italiano / srpskohrvatski)
1999: L'aggressione della NATO è stata un crimine
contro la pace
1) Forum di Belgrado: L'aggressione della NATO contro
la Serbia (RFJ) è stata un crimine contro la pace
2) Never forget - 11th Anniversary of NATO aggression
/ Почаст жртвама агресије Нато
3) 2009-2010: Russian sappers still defusing NATO
explosives in Serbia
[dopo 11 anni continua in Serbia la bonifica dalle bombe
della NATO!]
10 godina rada Beogradskog foruma
The following text in english:
1999 NATO AGRESSION AGAINST SERBIA (FRY) WAS A CRIME
AGAINST PEACE
www.resistenze.org -
popoli resistenti - serbia - 31-03-10 - n. 312
da Forum Belgrado per un mondo di
Eguali
1999: L'aggressione della NATO contro
la Serbia (RFJ) è stata un crimine contro la pace
Il 24 marzo è l'11° anniversario
dell'inizio dell'aggressione della NATO contro la
Serbia (Jugoslavia). Durante i bombardamenti
durati 78 giorni, tra le 3.500 e 4.000 persone sono
state uccise e circa 10.000 ferite, due terzi delle
quali erano civili. Quanti invece sono morti a
posteriori, come conseguenza di ferite pesanti,
dell'uso di missili all'uranio impoverito, di bombe
a grappolo inesplose e altre armi di uccisioni
indiscriminate e di distruzione, è difficile da
stabilire. Il danno economico è stato valutato al
momento in oltre 100 miliardi di dollari.
Dopo l'aggressione il Kosovo Metohija
è stato occupato da circa 40.000 soldati della NATO,
denominati KFOR, sotto la bandiera delle Nazioni
Unite. Circa 250.000 serbi e altri non albanesi sono
stati etnicamente espulsi dalla Provincia autonoma
serba.
Undici anni dopo ancora non è stato
permesso loro di ritornare a casa dei loro antenati.
Mentre la Provincia era gestita dalla missione delle
Nazioni Unite (UNMIK), oltre 150 chiese e monasteri
medievali serbi sono stati distrutti dai terroristi
albanesi, decine di migliaia di case serbe sono
state date alle fiamme, decine di cimiteri sono
stati distrutti o profanati, non lasciando tracce
della cultura serba e del cristianesimo.
Il cosiddetto piano di Marty Ahtisary
di una graduale indipendenza del Kosovo e Metohija
non è mai stato approvato dal Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite. Nonostante ciò esso è in fase
di attuazione. Nel febbraio 2008, con il sostegno di
USA, Gran Bretagna, Germania e Francia, i
separatisti albanesi e i leaderterroristi dell'UCK,
hanno dichiarato unilateralmente la separazione
della provincia dalla Serbia; violando così il
Consiglio di Sicurezza dell'ONU e la Risoluzione
1244 (del 1999) che esplicitamente garantisce la
sovranità e l'integrità territoriale della Serbia (RFJ).
Il primo paese a riconoscere questa
indipendenza illegale è stato l'Afghanistan, seguito
dagli Stati Uniti e dai loro più stretti alleati.
Nonostante l'enorme pressione dell'amministrazione
degli Stati Uniti sugli altri paesi, questa creatura
illegale denominata "Repubblica di Kosovo" è
riconosciuto da meno di un terzo dei membri delle
Nazioni Unite. Anche l'Unione Europea non ha potuto
raggiungere l'unità sulla questione, infatti cinque
paesi membri si rifiutano di obbedire alla richiesta
diretta di Washington: Spagna, Grecia, Romania,
Slovacchia e Cipro.
Il Kosovo è
oggi gestito da Hashim Thaci, ex leader del
terrorismo UCK (noto come il "serpente") e dai suoi
compagni, molti dei quali hanno unito le loro
specializzazioni: dal terrorismo al traffico di
droga e di esseri umani, e altri affari della
criminalità organizzata internazionale. Oltre il 50
per cento della popolazione in Kosovo e Metohija è
disoccupata. Circa l'80 per cento dell'eroina
contrabbandata in Europa passa attraverso ed è sotto
il controllo delle mafie albanesi del Kosovo.
Molte organizzazioni della società
civile in Serbia ricordano al popolo nei giorni di
questo triste anniversario, che l'aggressione della
NATO è stato un "crimine
contro la pace e la stabilità". E' stato perpetrato
in contrasto con la Carta delle Nazioni Unite, senza
l'approvazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU,
contrario allo stesso Atto costitutivo dell'Alleanza
e in violazione delle Costituzioni nazionali di
tutti i paesi membri della NATO, Stati Uniti inclusi.
Negli Stati
Uniti e in altri paesi membri della NATO si continua
a dare la colpa alla Serbia, a Slobodan Milosevic e
al suo governo, ed anche all'intera nazione serba,
cercando così di coprire le proprie responsabilità
per i crimini, la distruzione e le altre conseguenze
tragiche. Ricordiamo che quest'aggressione
è stata perpetuata con il fine della dislocazione
delle basi militari USA e delle loro truppe verso
est (Russia), Mar Caspio, Asia Centrale e Medio
Oriente.
L'aggressione contro la Serbia (RFJ)
nel 1999 aveva, tra gli altri scopi, quello di
creare un precedente per interventi militari in
tutto il mondo, senza il consenso del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU. Molti
nuovi libri che analizzano le motivazioni reali e le
conseguenze della aggressione della NATO, stanno per
essere pubblicati in Serbia in coincidenza con
questo anniversario. Ex generali serbi, diplomatici,
studiosi, politici sono impegnati in uno sforzo
straordinario per presentare la verità della
politica imperialista di USA e NATO, attuata 11 anni
fa sulla Serbia (RFJ).
Mentre i media controllati del
governo tentano di minimizzare il crescente
sentimento popolare anti-NATO,
tanti altri stanno dedicando molto spazio alla
necessità di aprire la critica alla politica
USA/NATO di dominio, e alla politica ufficiale
governativa pro-NATO.
Dopo il recente appello pubblico a
tenere un referendum sulla questione della NATO,
oltre 200 intellettuali, tra i più importanti della
Serbia, hanno già dato l'adesione; proprio in questi
giorni è stata proposta un'iniziativa, al fine di
includere nella Costituzione, la neutralità militare
del paese rendendo così impossibile l'adesione alla
NATO, o a qualsiasi altra alleanza militare.
Il 24 marzo,
in diversi luoghi a Belgrado e in tutto il paese sono
stati deposti fiori sulle tombe e i monumenti per le
vittime dell'aggressione della NATO.
Zivadin Jovanovic - Presidente
del Forum Belgrado per un mondo di Eguali
Traduzione a cura del Forum
Belgrado Italia
Never forget - 11th Anniversary of NATO
aggression
Saturday, 27 March 2010 11:01 Zuka
Various civic associations In Belgrade (Club of
Generals and admirals of Serbia, Belgrade Forum,
Veterans organizations and many others) started
marking 11th anniversary of NATO aggression against
Serbia (FRY).
On March 23rd the Generals and Admirals Club
promoted three volumes study titled “Armed Forces of
FR of Yugoslavia in defense from NATO Aggression in
1999” (700 pages). March 24rth many Civic
organizations participated in the ceremonies of
laying flowers on the monuments and graveyards to
over 3.500 direct victims of the 78 days of
aggression. On March 26th, Belgrade Forum is
promoting international study titled “NATO
aggression – the Twilight of the West” (530 pages)
written by about 70 Serbian and authors from all
over the world. Similar activities are continuing in
Serbia until 10th of June this year, 11th
anniversary of ending the NATO aggression.
Почаст жртвама агресије Нато
субота, 27 март 2010 10:37 Зука
Одавањем поште жртвама агресије НАТО широм
Србије обележена је 11. годишњица почетка
напада у коме је током 78-дневног
бомбардовања погинуло преко 3.500, а рањено
око 12.000 грађана тадашње СР Југославије.
Током агресије разорена је инфраструктура и
привреда, трајно загађено земљиште и воде са
несагледивим последицама по здравље људи и
живог света уопште.
Тачно у подне, одмах по прекиду звука
сирена, на ушћу Саве у Дунав, више стотина
грађана, чланова борачких, инвлидских и
других удружења, положило је венце и цвеће
код споменика-обелиска палим броцима за
одбрану слободе и свим жртвама агресије.
Пригодне говоре су одржали представници
Клуба Генерала и адмирала Србије, СУБНОР-а
Србије, Савеза резервних војних старешина,
Београдског форума за свет равноправних,
Удџружења војних пензионера, Удружења
породица палих бораца, Савеза ратника од
1991. до 1999,Савеза потомака ратника Србије
од 1912. до 1920, Друштва за неговање
традиција ослободилачких ратова Србије.
Група београдских песника и глумаца извела
је пригодни уметнички програм.
Обновљен је апел властима да заврше започето
санирање споменика и активирају вечиту
ватру.
Окупљању је претходила промоција тротомног
дела Клуба генерала и адмирала
„Војска Југославије у одбрани од агресије
НАТО“ (700 страница). Обележавање годишњице
одбране од НАТО-а и сећања на жртве наставља
се широм Србоије све до 10. јуна 2010. Тако,
Београдски форум за свет равноправних већ
26. марта представља јавности у Београду
колективно дело српских и иностраних аутора
„Агресија НАТО – Сумрак Запада“ које, на 530
страница даје до сада најсвеобухватнију
анализу узрока, циљева и последица агресије
НАТО на Србију (СРЈ).
MORE ARTICLES ON NATO BOMBS REMOVAL
2007-2009:
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http://english.ruvr.ru/2010/03/28/5732404.html
Voice of Russia - March 28, 2010
Russian sappers
defusing NATO explosives in Serbia
A joint Russian-Serbian mine-clearing team has
launched an operation to clear the Serbian
territories of ammunition which remained after
the NATO bombings in 1999.
According to a spokesman for the Russian
Emergency Situations Ministry, Yury Brazhnikov,
the squad has been working in the area of the
town of Parachin, where the Serbian leg of the
South Stream pipeline will run.
The mine-clearing team comprises 34 people,
including 18 sappers of the Russian Emergency
Situations Ministry. They have already checked
the area of 50,000 square meters and defused 12
explosives.
http://www.itar-tass.com/eng/level2.html?NewsID=14450754&PageNum=0
Itar-Tass - October 20, 2009
Russia, Serbia to set
up joint mine clearing squad
MOSCOW: Russia and Serbia will set up a joint
mine-clearing team to clear Serb territories of
ammunition which remained after the NATO
bombings in 1999.
"In cooperation with Serbia, I'd like to note
the setting up of a Russian-Serb mine-clearing
squad which may begin to work from March 2010,"
director of the international department under
the Russian Emergency Situations Ministry Yuri
Brazhnikov told Itar-Tass on Tuesday.
The main task of the squad is to "decrease the
danger of mines and lower the risks for the
companies that were bombed."
"This will provide for the reclamation of many
Serb lands and economic facilities," Brazhnikov
added.
He reminded that the Russian squad has been
conducting a large operation to clear Serb
territories of mines since 2008, including in
the area through which the Serb stretch of the
South Stream pipeline will run.
Last year, Russian experts were working in the
area of the Nis airfield, having rendered
harmless hundreds of explosion-dangerous objects.
This year, engineers have examined 819,000
square kilometers of territory, and found and
destroyed over 730 mines.
Brazhnikov underlined that "Serbia appreciates
the work of the team of sappers from the Russian
Emergency Situations Ministry, providing to it
comprehensive support."
On Tuesday, Russia and Serbia signed an
agreement on cooperation in the field of
emergency humanitarian response, prevention of
disasters and man-made accidents and elimination
of their consequences. The signing ceremony took
place after the talks in Belgrade between the
Presidents of the two countries - Dmitry
Medvedev and Boris Tadic.
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